giovedì 20 gennaio 2011

Recensione Indierocketradar with The Last Project + Capozeella + Likely Lads + Strobo Monsters @ Rocket


Si, esco anche di martedì sera perché me ne vado al Rocket. Arrivo alle dieci passate pensando di essere in ritardo e invece la porta della sala live non è ancora aperta... vabè, dovrei saperlo ormai, pago e mi fumo l'ennesima sigaretta.
Finalmente alle dieci e mezza circa possiamo tutti precipitarci al piano inferiore del locale. Questa sera conosco solo due dei quattro gruppi che suoneranno, quindi devo stare attenta e prendere appunti. Sono in fila per prendere da bere (si... c'è già fila!) e sento che giù i Last Project hanno cominciato a suonare... mannaggia. Mi infilo tra la gente e arrivo quasi in prima fila. Rimango piacevolmente stupita già dopo i primi tre o quattro pezzi; i Last Project suonano un indie rock veloce, dai ritornelli accattivanti, di quelli che non faticano ed entrarti in testa. Il loro stile compositivo si ispira molto a quello degli Strokes di “Reptilia” o “12.51” per intenderci, e il loro pezzo “A perfect mask” ne è una prova lampante. La voce del cantante non è forse perfettamente calda come su disco, ma riesco tranquillamente ad apprezzare almeno la metà dei pezzi in scaletta. “Niente di nuovo sotto il sole” quindi, ma sicuramente sanno offrire una buona carrellata di canzoni fresche e leggere.
La staffetta passa ai Capozeella. Loro li ho già sentiti una volta e so quanto sono bravi, soprattutto so quanto c'è da ballare. Che siano dieci minuti o mezz'ora, i Capozeella sanno come intrattenere il pubblico, fanno divertire ma soprattutto si divertono; la presenza scenica della band è fantastica, il Rocket è in fibrillazione. Il suond del synth che si fonde con la carica dei quattro ragazzi milanesi crea un atmosfera perfetta. Quasi alla fine del live poi, dal soffitto scende una pioggia di bolle di sapone e tutti non possono far altro che rimanere a bocca aperta. Ottima la scelta delle cover e perfetta la chiusura con il loro pezzo nuovo in italiano “Studio le stelle”.
Qualche minuto dopo, tra la folla che ormai ha riempito il Rocket, si fanno strada quattro ragazzi in maglietta a righe bianche e nere e giacca di pelle: sono i Likely Lads. E' inutile a questo punto nascondere il mio debole per loro, è una cosa risaputa e quindi non voglio sentire storie... si faccia avanti chi non ha delle preferenze. I Likely Lads offrono ai fans il consueto show fatto di ritmi incalzanti e pezzi power pop leggeri, scritti apposta per far divertire e canticchiare spensierati. Nonostante i fischi che partono dalla chitarra del cantante e dalla semplicità con cui impostano i live, i Likely Lads non deludono, e i fans non smettono di dimostrare il loro affetto incondizionato.
A questo punto della serata è praticamente impossibile muoversi all'interno del Rocket; lo stretto corridoio al piano di sopra che porta verso l'uscita è stracolmo di persone... vabè, si sapeva anche questo! A parte questi piccoli fastidi c'è da sentire ancora l'ultima band, gli Strobo Monsters. Io non li avevo mai visti live... e penso che non li vedrò mai in faccia durante un loro concerto perché i Monsters si presentano sul palco con tanto di maschere (una glitterata e una da panda) e passamontagna. Ci propongono uno stile completamente diverso da quello delle altre band della serata; il sound è più orientato verso l'elettronica, genere per il quale non nutro una grandissima passione, ma per mia fortuna loro “la suonano diversa”. Niente batteria, chitarra possente e synth si mischiano per creare un risultato a metà tra l'elettronica, il punk e il rock. Anche grazie a questo favoloso mix, i pezzi risultano molto apprezzabili e non annoiano, ma anzi incoraggiano ancora di più i balli. Unica piccola pecca è il volume... le loro canzoni, se suonate ad un livello un po' più alto, avrebbero fatto crollare il Rocket.


Recensione di Arianna
Foto di Gabriele Gastaldin

Altre fotografie della serata le trovate qui (Indierocketradar @ Rocket)

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