mercoledì 27 ottobre 2010

Radio Days Special


INTERVISTA A DARIO, VOCE E CHITARRA DEI RADIO DAYS

Parlaci del nuovo album "C'est la vie"
Inannzitutto ciao a tutti e grazie per mille per l'intervista!
"C'est La Vie" è il nuovo disco dei Radio Days che uscirà il 15 novembre in versione CD per Tannen Records (http://www.tannenrecords.com ), in versione in vinile per Surfin Ki Records (http://www.myspace.com/surfinkirecords) e negli USA per Insubordination Records (http://www.insubordinationrecords.com). E' il disco di cui andiamo più fieri, che ci rappresenta al meglio e contiene le migliori canzoni che abbiamo mai scritto!

Quali sono stati i cambiamenti dal primo disco a quest'ultimo?
I cambiamenti sono stati tantissimi. Dal nostro primo disco del 2006 abbiamo cambiato due batteristi, il nostro ex chitarrista Paco è passato alla batteria e abbiamo preso alla chitarra nel 2008 il nostro vecchio amico Asso. Praticamente siamo completamente un altro gruppo. Quel disco è molto più orientato sul poppunk e ormai non ci rappresenta per niente. In effetti, dal vivo, non suoniamo più neanche uno di quei pezzi. Dall'uscita dell'EP "Midnight Cemetery Rendezvous" nel 2008 abbiamo svoltato verso il powerpop che è il genere che abbiamo sempre voluto suonare.

Cos'e il Powerpop per te, e perchè avete deciso di fare questo genere?
E' difficile dover dare una definizione di Powerpop in generale perchè spesso troppe band anche molto diverse fra loro vengono etichettate "Powerpop". Più che una descrizione generale ti posso dire come qual è la nostra concezione di questo genere. Scrivere pezzi orecchiabili ma non banali, di concezione decisamente pop ma suonati con una grande energia in cui le melodie e le armonie vocali, soprattutto nei ritornelli, rivestono la componente più importante.
Questa secondo noi è la ricetta per il Powerpop perfetto. Non c'è nulla di meglio da suonare!

Quali sono i modelli principali a cui ti ispiri?
Siamo tutti e quattro Beatlesiani fino al midollo e ne andiamo naturalmente fieri.
In generale come modelli abbiamo i grandi gruppi 60's della British Invasion, Beatles, Who, Small Faces, Kinks, Byrds, Zombies, il powerpop degli anni '70 del primo Elvis Costello, Graham Parker, Nerves, Paul Collins Beat, Big Star, Rubinoos, Joe Jackson, Knack, Raspberries, Keys fino ad arrivare a cose più moderne come i primi Weezer, i Muffs e i Teenage Fanclub.

Tra poco partite per il tour europeo con Kurt Baker a cui farete anche da Backingband, cosa ti aspetti?
Semplicemente non vedo l'ora. Abbiamo fatto l'ultimo tour in Europa nel 2008 ed era finalmente ora di ripartire! Suoneremo in Italia, Svizzera, Francia, Spagna, Germania e Danimarca in alcuni locali davvero fighi. Soprattutto in Spagna c'è un grande interesse per questo genere di musica e la gente ai concerti è fantastica. Kurt poi è davvero un grande e con lui a fianco il divertimento è assicurato!

Secondo te, come si fa a riportare la gente ai Live e farli magari anche appassionare ad un genere come il Powerpop che forse in Italia non ha mai preso davvero piede, forse anche perchè di band italiane che hanno proposto questo genere non ce ne sono mai davvero state?
Il problema della scarsità di pubblico ai live coinvolge direi tutto il mondo della musica in generale. Naturalmente si fa sentire ancora di più per un genere come il powerpop che non è di certo popolare. Penso sia molto difficile che le cose possano cambiare, l'unica cosa da fare rimane quella di continuare a pubblicare dischi di grande qualità e concentrarsi su concerti live intensi e che possano coinvolgere il pubblico! Prima o poi qualcuno se ne accorgerà e magari le cose cambieranno!

Quali sono i 5 dischi fondamentali per te?
Di fondamentale per me ci sono solo i Beatles, in particolare:
  • Beatles - Revolver
  • Beatles - Help
  • Beatles - Rubber Soul
  • Beatles - Abbey Road
  • Beatles - A Hard Day's Night

Quali sono le tue band/artisti preferiti in assoluto, e se hai invece qualche giovane band da consigliarci?
I miei gruppi preferiti coincidono con quelli a cui ci ispiriamo e che ho già nominato prima. Per quanto riguarda nuove band italiane mi piacciono molto i Bad Love Experience di Livorno, i Record's di Brescia, e gli Home di Verona. Come band estere invece di posso nominare gli 88, i Red Button e i Singles.

Ultima cosa. Rivelaci qualcosa sui Radio Days che non hai mai rivelato a nessuno
Non ti posso rivelare tutto ma inizio a darti due indizi. L'ora, 22:10 e la causa: soffocamento a causa di una sarciccia.

- BIO -
I Radio Days sono la risposta italiana all'essenza del Powerpop di fine anni '70, un'ideale incrocio fra le melodie e le armonie di stampo beatlesiano dei sixties e l'energia del punk dei seventies. Un esplosivo mix tra l'urgenza del primo Elvis Costello, gli intrecci vocali dei Rubinoos, la graffiante grinta dei Big Star e le immediate melodie dei Knack.
Nati nel 2003 da una costola dei Retarded (storico gruppo punk rock di Voghera con alle spalle più di 300 concerti in tutta Europa e due tour americani), i Radio Days sono riusciti a imporsi come una delle migliori band Powerpop italiane, sviluppando nel tempo uno stile personale e concentrandosi su un'intensa attività live.
Dopo un omonimo disco del 2006, la svolta avviene nel 2008 con la pubblicazione per l'americana Insubordination Records dell'EP “Midnight Cemetery Rendezvous”.
L'EP viene accolto in maniera entusiastica da critica e pubblico e permette ai Radio Days di suonare 70 concerti in giro per l'Italia e l'Europa, partecipando a festival di rilievo internazionale tra cui il “Purple Weekend” a Leòn, Spagna, l'”International Pop Overthrow” allo storico Cavern Club di Liverpool, il “Lee Rocks” a Firenze e il “Pop Circus” a Milano, dividendo il palco con gruppi come i Rubinoos, Blues Magoos, Rakes, Maccabees, Good Shoes, Those Dancing Days, Teenagers, Marky Ramone, Frank Popp Ensemble, Squire, Chixdiggit, Mcrackins e molti altri.
Sempre nel 2008 i Radio Days hanno la possibilità di aprire le date italiane del tour dei Beat di Paul Collins uno dei padri fondatori del Powerpop.
L'intesa che si viene a creare fra l'ex batterista dei Nerves e i Radio Days sfocia nella pubblicazione nel 2009 di uno split 7” condiviso dalle due band pubblicato da Surfin' Ki! Records seguito da un secondo tour italiano.
Nel marzo 2010 i Radio Days entrano in studio per registrare il loro secondo album “C'est La Vie”.
Registrato all'Elfo Sudio di Piacenza da Daniele Mandelli, “C'est La Vie” è il disco che traghetta i Radio Days verso la piena maturità compositiva, consacrandoli come una delle migliori realtà nel panorama indipendente italiano.
L'uscita è prevista il 15 Novembre, Tannen Records si occuperà della stampa del CD e del download digitale per l'Italia, Surfin Ki! Records pubblicherà la versione in vinile e Insubordination Records pubblicherà il CD negli Stati Uniti.
Le date di promozione di “C'est La Vie” avranno inizio con un tour europeo di 18 date che vedrà i Radio Days suonare in Italia, Francia, Spagna, Belgio, Olanda e Germania in compagnia di Kurt Baker dei Leftovers.


- RECENSIONE -
Le influenze più importanti che caratterizzano la band provengono da gruppi come The Beatles, Knack, Rubinoos, Big Star, Elvis Costello, Paul Collins; un mix di energia punk rock e melodie pop.
La tracklist comprende brani come "Spinning Round The Wheel", forse il pezzo con una velocità in apertura maggiore, per passare poi a pezzi come "So Far So Close", "Evelyn Town", "The Meaning Of Fire", più trascinanti ma non paragonabili però a ballate più "lente"; come dimenticare "Sleep It Off" o "Elizabeth". Insomma, un album maturo ed elaborato, pieno di arrangiamenti eccezionali e riff non indifferenti che incuriosisce di certo il pubblico, ma che va assimilato in almeno due o tre steps per rendersi conto dell'effettiva capacità compositiva di questi quattro ragazzi milanesi ed avere un piccolo capolavoro da conservare tra le proprie collezioni.
Buon ascolto!

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